Ogni italiano prende in media dai due ai tre caffè al giorno, a volte di meno a volte di più. Quando si bevono così tanti caffè diventa importantissimo imparare a riconoscere quando un caffè è di buona qualità.

Continua a leggere per scoprire i consigli di Sahib Caffè su come effettuare una buona scelta.

Analisi del caffè

Per capire se il caffè che ci è appena stato servito è di buona qualità per prima cosa bisogna analizzare un aspetto fondamentale della tazza: l’aroma. Il nostro caffè deve essere intenso. Ci sono diverse caratteristiche della bevanda da considerare. Se la bevanda che stiamo per assaporare non ha un profumo intenso e travolgente, porterà subito alle narici sentori di juta, paglia, di bruciato o di fumo. In alcuni casi anche di marcio.

Arrivando al gusto deve essere persistente, ma non aggressivo. La classica nota amara che si addolcisce nel giro di qualche secondo non deve mancare.

La crema della superfice ha la funzione di conservare e trattenere nella tazzina tutte le particelle volatili. Per questo non deve essere né troppo chiara né troppo scura, né tantomeno presentare macchie. Inoltre, deve avere uno spessore di circa 3-4 millimetri senza bolle.

Il macinato

Quando invece ci si appresta a scegliere la materia prima bisogna presta attenzione perché un buon macinato deve avere una granulosità omogenea, essere aromatico e presentarsi con un bel colore già all’apertura della confezione.

I chicchi

Se invece lo acquistiamo in chicchi questi devono essere interi, grandi e gonfi, non troppo scuri né gialli. In questi due casi potrebbero verificarsi degli spiacevoli inconvenienti: nel primo è probabile si sia verificata una tostatura troppo intensa e prolungata e un chicco bruciato. Se invece la colorazione è giallastra significa che la drupa era di bassa qualità o la cottura è stata fatta in modo errato.

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